Latin lover?

gennaio 27, 2007

Il mio amico del cuore (che sa TUTTO di me e che non mi vuole portare a letto perchè adora l’amicizia con me)  si è preso una mezza cotta per una ragazza italiana, che conosceva poco ma con cui è stato in compagnia amichevole per qualche giorno in una città europea. Ha scritto una cosa che vorrebbe mandarle.
Questa ragazza rimarrà all’estero fino a fine aprile, poi tornerà in Italia.E’ single. E’ molto bella. Sembra anche molto in gamba, e molto matura. Io ho provato ad immedesimarmi in lei, e a leggere questo messaggio, per capire se poteva essere un messaggio carino, ed ottenere un successo. Mi piacerebbe anche la vostra opinione.

Cara Pamela,

oggi ti stavo pensando. E’ stato bello passare con te qualche ora piacevole a Barcellona. Me ne sono tornato in Italia con un qualcosa a cui pensare, gli stessi pensieri che avevo qualche giorno prima di partire. Era da mesi che non mi capitava, e ne sono stato felice. E’ il desiderio di conoscere, di mettermi di nuovo in gioco.

Prima di Barcellona, quelle domande erano per una persona con la quale sono uscito soltanto una volta. Dopo Barcellona, mi sono chiesto: e Pamela?

Le ragazze come te hanno un problema: il fascino. Sai benissimo di essere femminile e piacevole, e sei una di quelle ragazze che ti fanno voltare a bocca aperta quando le incroci per strada. Il problema è proprio questo: spesso, tanto spesso, ricevi segnali, più o meno espliciti, dai ragazzi che hai intorno e che vorrebbero conoscerti, ma non tutti cercano una storia seria e sincera, e non tutti sono interessati a te, ma alle tue gambe, alle tue labbra, ai tuoi occhi. Quello che sei dentro, spesso, a loro non importa. E forse tu non hai nemmeno tutta questa voglia di mostrarlo a qualcun altro.

Voglio essere un gran bugiardo per un momento: vorrei tanto portarti a letto per qualche notte, e non vederti mai più. Scaricarti in maniera atroce e cinica. Avanti un’altra.

Ma tu mi chiederai: e se fosse proprio così? Se io fossi soltanto uno dei tanti? Se, dentro, fossi vuoto, o banale, o viscido e scorretto? Ho diversi difetti, credimi, e non te lo dico per esorcismo. Ne vedo tanti, proprio perchè nella mia vita ho spesso cercato di correggerli.

Adesso spalancherai gli occhi: una delle mie difficoltà è nel corteggiamento. Faccio una battuta: probabilmente te ne sei già accorta, no? In ogni caso, è proprio così. Ti spiego.

Io penso che ci sono grandi differenze tra ciò che sei in essenza, e ciò che gli altri vedono. Dipende dalle circostanze, e dipende anche dal momento che stai passando, e da quanto sei triste o felice.

Nei mesi passati, ad esempio, sono stato più cupo e scontroso del solito, principalmente per una serie di cose stressanti a livello lavorativo e personale. Ovviamente c’è stata di mezzo una storia splendida finita male, e un’altra storia che sembrava bellissima, ma che è giunta troppo presto per me.

Se sei d’accordo con me sul fatto che gli altri possono vederci in maniera diversa a seconda dei casi, questo vale anche per il corteggiamento. Ci sono stati momenti in cui sceglievo io, e vincevo sempre. E cercavo un’avventura, o poco di più. Ci sono stati altri momenti in cui rovinavo ogni occasione e rimanevo con un pugno di mosche, mostrando di me delle cose che non mi appartenevano. E di solito cercavo una storia intensa e unica, fallendo.

Forse posso dire che, quando sono me stesso, nel corteggiamento le cose vanno meglio. Ma sono, e resterò, una mezza frana nella gran parte dei casi (come adesso). Anzi, ti dirò: è la prima volta che tendo una mano in questo modo, con tante frasi e quasi senza vestiti, ovvero con molta onestà. Ma il fatto che io non sia un Don Giovanni è più che positivo, per la controparte. Spero tu capisca perchè.

Ora, però, voglio precisare una cosa: ti sto scrivendo tante parole e ti sto dedicando tempo, e ti sto anche parlando di corteggiamento. Non so chi sei, e non so se mi piacerà. Non so se mi innamorerò come una pera cotta, o se mi andrai sulle palle in pochi minuti. Fidati, potrebbe succedere. Però questo è un vero e proprio corteggiamento: voglio te. Voglio conoscerti, e stare in tua compagnia. Voglio il piacere immenso di passare qualche ora al tuo fianco, ridendo, chiedendo, offrendo. Che tu ci creda o no, questa semplice cosa, fine a se stessa, sarebbe per me bellissima.

Ho lasciato scorrere i giorni, seduto ad aspettare che le mie idee si chiarissero. Il fatto che ancora ti penso è sufficiente. Mi sono anche chiesto se sei il mio tipo. Ho una risposta assolutamente originale, ma per ora la tengo per me.

Non voglio nemmeno chiedermi se esiste un modo migliore per stare in tua compagnia, e per corteggiarti. Questo è semplicemente quello che mi viene da dentro. E se sei una persona intelligente come io vorrei, se sei una persona sensibile come io vorrei, se sei una persona speciale e meno banale di tante altre, allora te ne freghi degli sguardi da macho che io odio fare, dell’abbronzatura che mi manca e dei minimi dettagli estetici che non ti piacciono, te ne freghi della tua paura di trovarti a disagio con me, o peggio di coinvolgerti con qualcuno in un momento inadatto per te, e te ne freghi della distanza perchè sai che tutto è possibile se si vuole, e ti tuffi anche tu. Non mi interessa cosa vuoi tu da un ragazzo: io voglio incontrarti, e godermi semplicemente il momento, senza nessun piano per il futuro. Sai, potremmo anche finire per essere dei grandi amici. Sarebbe stupendo anche così.

Se invece sei qualcos’altro, forse ancora migliore, forse semplicemente diverso da ciò che io voglio, spero sarai così gentile da portarmi a letto almeno una volta e regalarmi un ricordo erotico insuperabile. Sto scherzando, sciocca.

Sono in treno verso Milano, col mio portatile. Sta albeggiando. Eh sì, mi sono svegliato alle 3:40 stamattina. Anzi, stanotte. E questo, anche per te, è l’unico treno che passa, diretto dentro di me. La pasta è buona appena cotta; riscaldata, si mangia solo per fame, non per nutrimento. Non vorrei mai convincerti per sfinimento. Sarebbe un risultato destinato a durare poco, non credi?

Mi hai colpito. Non so esattamente cosa, ma l’insieme di ciò che ci siamo detti nei giorni spagnoli, qualche tuo sguardo, un pizzico di magia, alla fine mi hanno colpito. Non è una cosa così comune, per me. In parte ho cercato di credere che non fosse vero, ma non posso più farlo: sento il desiderio di conoscerti.

Ti porterei volentieri a cena a La Vaqueria. E se potessi ballare, ballerei con Simply Beautiful di Al Green, che mi ha allietato in questi ultimi minuti.

A presto.

2 Risposte to “Latin lover?”

  1. Fran Says:

    caruccia la mail! mai ricevute tante belle parole io…
    togli la frase sull’abbronzatura mancante e la metafora della pasta: sembri uno sfigato!

    le storie a distanza sono più intriganti…eheh

    ma devvero nn lhai scritta tu UAG?

    manca una conclusione ad effetto: una frase stupida tipo… le persone a volte sanno essere meravigliose, e io ho capito ke voglio vivere di emozioni… (AHAHAH)

    ke te ne pare? R.S.V.P.

    Fran

  2. Giangigio Says:

    Questo tuo amico è molto dolce e romantico… non sono una donna, ma penso che sia un’ottima cosa.
    Digli di spedire pure :-)


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