0007: Tassista
ottobre 9, 2006
Stavolta non me lo aspettavo nemmeno io.
Ruota sgonfia, quindi si prova a lavorare prendendo un Taxi. Esco di casa verso mezzanotte, chiamando un Taxi per venirmi a prendere.
Arriva un Chrysler Voyager (lo so, è incredibile che una donna sappia una cosa del genere: la verità è che mi appassionano le auto, in particolare le Aston Martin), salgo. “Dove andiamo signorina?”
“Dove c’è movimento… faccia lei.”
Una chiacchiera tira l’altra, e dopo pochi minuti capisco che il tassista ha voglia. A giudicare dal vestito, dall’auto, dal Rolex, non se la deve passare poi male. La butto là. Centocinquanta. Accetta di buon grado (stasera ho una minigonna da brivido). Parcheggiamo in un posto riparato, quasi buio. Lui viene dietro, chiude lo sportello e cominciamo a stuzzicarci. E’ moro, alto, qualche chilo di troppo, belloccio.
Lo fermo, chiedendo il denaro: me lo porge senza fare storie. Riprendiamo il discorso.
Slaccio, tiro giù le mutande, e comincio a succhiare. E’ piccolo, ma molto duro. Puzza un pochino.
In pochi minuti, tra una succhiata e una frase d’effetto, è pronto per venire.E’ lì che comincia a premermi la testa, ma le piccole dimensioni non mi danno problemi. Mi prende la coda dei capelli (anche lui! Lo sapevo, lo sapevo). Faccio per alzare la testa (vorrei prendere un condom), ma lui spinge con forza e me lo impedisce. Risponde alla mia mossa con un “succhia, puttana.”, in maniera anche un po’ violenta. Capisco che stavolta mi tocca ingoiare e zitta, e infatti la schizzata arriva quasi subito. Per dispetto gliene faccio colare un po’ sui peli e sull’interno coscia, ma continuo a leccare e succhiare, per completare il lavoro. Ha goduto come un animale.
Mi rialzo, e lui sospira soddisfatto. Esco mentre è ancora mezzo spogliato, fa appena in tempo a chiedermi “Che fai? Vai via?”.
Attraverso la strada e cammino per un po’, sputando un paio di volte. Ne ha schizzato tanto, quel maiale.
All’incrocio successivo passano alcune auto. Trovo un altro Taxi dopo un buon quarto d’ora, lo fermo e mi faccio riportare a casa. Se non altro, di Taxi ho pagato solo quello per tornare, 20 euro.
Buonanotte.
0007: Tassista, ingoio, 11-12 centimetri, 8 ottobre 2006.
ottobre 9, 2006 alle 12:22 pm
aoh!ma ke viaggio ti fai?
una ke dice ke uolker è bello e ke sukkia i kazzi puzzolenti va punita..
..ooondaaaaa energetiiikaaaaaaa!
ottobre 9, 2006 alle 12:32 pm
ah dimenticavamo: se tu sei na zoccola allora topogigio vende il kobret. baciiiiii.
ottobre 9, 2006 alle 1:20 pm
skannakiappola + liljaa: commento maleducato.
paoloechiaro: non ho capito la battuta… cos’è il kobret?
ottobre 9, 2006 alle 4:15 pm
Visti i tuoi numerosi passaggi mi sembra doveroso un commento.
Non entro nel merito del tuo lavoro , quel che mi ha colpito è la tua vita.
Parto dal presupposto che quello che leggo è vero: ma non trovi strano che la tua socializzazione duri solo qualche minuto ogni sera?
Non senti la mancanza di rapporti stabili come l’amicizia?
Fuggi da questi per paura di mostrarti , per sfiducia nel resto del mondo o altro?
Vabbè puoi anche non rispondere visto che sono fatti tuoi.
Comunque Ciao ;)
ottobre 9, 2006 alle 4:37 pm
Ciao Simone,
il tuo commento è tutt’altro che invasivo: in fondo, la mia protezione è il mio anonimato, quindi non ho problemi a risponderti.
La mia “socializzazione” è in un momento particolare, perchè me ne sono andata da poco più di un mese da Torino, dove ho vissuto per qualche anno. E’ logico che qui a Milano ho pochissimi amici, e ti assicuro che le amicizie mi mancano eccome. La sfiducia c’è, ma solo per una storia d’amore durata anni e finita poco prima che iniziassi questo lavoro. La mia non è una vita felice, ma spero che presto tornerà ad esserlo.
Grazie, un bacio
ottobre 9, 2006 alle 4:53 pm
Probabilmente nulla di grave, ma se il tassista è venuto a prenderti sotto casa ora sa dove abiti. Dai racconti precedenti mi pareva che ci tenessi molto a non essere rintracciabile dai clienti. Un po’ imprudente questa volta.
ottobre 9, 2006 alle 5:36 pm
Non mi ha preso sotto casa, ma ad un incrocio che sta a circa 100 metri… in effetti ci ho pensato DOPO, ma non dovrebbero esserci problemi. Spero :-)
Grazie Giovanni, veglia su di me!!!
Un bacio
ottobre 9, 2006 alle 6:03 pm
“e intanto io resto qui a giocare con le nuvole…..
aspetterò il ritorno del sole, di quel sole che scaldava le mie giornate grigie….
senza saperlo in un attimo mi ritroverò infelice, nell’ombra….
aspetterò………. infelice….
e come il sogno della vita, arriverai tu a riscaldarmi con il morbido tocco del vento, mi scivolerai sulla pelle e mi bacerai come un raggio di sole alle rose del mattino….
sarai sempre il mio risveglio…. sarai sempre il mio domani…….”
A presto poetessa.
ottobre 9, 2006 alle 6:48 pm
juri… è bellissima (che sia tua, o meno).
Grazie mille.
Un super bacio
ottobre 9, 2006 alle 6:49 pm
ciao
volevo solo chiederti come sei arrivata sul mio blog.
sto male perchè mi sono lasciata con il mio ragazzo
grazie per i complimenti
ottobre 9, 2006 alle 7:29 pm
giuli,
non ricordo bene, l’ho trovato su un altro blog.
In bocca al lupo, fatti forza… ci sono passata anche io da poco.
Baci
ottobre 9, 2006 alle 7:32 pm
ce la faccio sicuramente,quando prendo una decisione ne sono convinta
baci
ottobre 9, 2006 alle 8:22 pm
Io è la prima volta che entro qui dentro.. :-|
ottobre 9, 2006 alle 8:25 pm
Ho bisogno di leggerti di più.. e comunque a chi critica io dico: sono punti di vista e questo è un diario, se vi va di leggerlo bene altrimenti passate al blog successivo! Io trovo interessante poter vedere le cose attraverso gli occhi degli altri e non sempre e solo attraverso i miei.. baci
ottobre 9, 2006 alle 9:20 pm
ciao zedla, grazie mille per le tue dolcissime parole.
Giuli: forza, siamo con te!
Un mega bacio a entrambe